Arte

L’ESTATE DI SAN MARTINO
Licia Bertin è a Noale


Licia Bertin: "Notte Santa"

Domenica 14 novembre presso la sala “Barbazza”  di Spinea Licia Bertin ha partecipato al concorso “Arte a Teatro” esponendo le sue opere in un percorso definito: L’estate di San Martino. L’esposizione si è poi spostata da lunedì 15 novembre presso il negozio LIBRO ε LIBRI in Largo San Giorgio a Noale, dove i suoi quadri possono essere ammirati fino alla fine del mese di dicembre.

Licia Bertin: "2006 Viaggio temerario"

“L’estate di San Martino, tre giorni e un pocolino”, è l’eccezione che stiamo vivendo in questa settimana in cui la natura è spettatrice di un rinnovarsi di circostanze come lo sono i quadri realizzati da Licia Bertin.


Licia Bertin: "Primavera"

Raccontano gli eventi e gli spettacoli della vita: nei colori dell’autunno la luce ed il calore del sole giocano nei riverberi, creando quell’atmosfera quasi fantastica, nell’essenza degli elementi che contraddistinguono le stagioni.


Licia Bertin: "E quando si schiuse..."

Il rosso delle foglie, il rosso-arancione del tramonto in laguna, la luce che filtra tra le acque, il taglio di un rosso tra le vele che vengono spinte verso l’infinito, un piccolo animale mimetizzato nel verde del bosco, l’attesa di una farfalla che accompagna il volo del palloncino, il grigio del cielo, la dolcezza di Venezia in un momento di difficoltà.


Licia Bertin: "Insidia"

Poi il viola rosato dell’alba che si perde tra le acque o nello sfondo di un albero, le feste e le tradizioni rivissute con autentica nostalgia. IL tutto sottolinea momenti di particolari sensazioni, di grande intimità. Licia Bertin li esprime nell’impasto, non privo di spessore, ma in cui le stille di luce fanno da padrone.


Licia Bertin: "La soluzione"
Nei tocchi dosati, accurati, i toni intermediano qualche accentuazione, suggeriscono i trapassi e in questi l’atmosfera, mentre un’abile risonanza di echi semplifica e scompone i momenti di più intensa meditazione.
Si serve degli spazi per emancipare le identità formali e per trapelare i rapporti esistenti tra visione e contenuto. Gli “spazi” ricevono i segni del vissuto attraverso le variazioni iconiche e le apparizioni ritmate nel racconto, tra motivo in primo piano e incontri di sfondo, quasi il primo dovesse trovare riverbero nei secondi.


Licia Bertin: "Il mare della tranquillità"

La tecnica è prevalentemente a tempera, a volte un po’ mista, ma sempre accompagna la poesia delle opere; il sapiente accostamento cromatico nasce dall’eleganza del gusto un po’ surreale della fantasia e dei sogni, in un movimento  catartico, dove lo spirito si posa con grande dolcezza, in un respiro di libertà.
Come dice lei stessa nella poesia “Le ali”:

… da bambina sognavi gli aquiloni
Con i loro variopinti colori
Che si spiegavano nel cielo
Correva…
La tua fantasia e
Volava tra le nuvole.

Dedicata al quadro “E quando si schiuse”

Lidia Mazzetto